Il 20 gennaio 2012 ho seguito un giorno intensivo di
corso a Sarmede (nel 2011 avevo seguito un corso di narrazione di 4 giorni con Giacomo Bizzai). Ques’anno ho scelto di dedicarmi all’albo illustrato, seguendo il corso tenuto da Monica Monachesi. Lei è la responsabile dei contatti internazionali con editori ed illustratori e da 15 anni curatore della Mostra Internazionale di illustrazione per l’infanzia “Le Immagini della Fantasia”, che si tiene a Sarmede (TV) da ormai 30 anni.
Dal corso spero di ottenere dei suggerimenti su
come proporre libri belli ai bambini, di ottenere nuovi spunti su titoli e tematiche ed anche di… mettere le mani in pasta, visto che la nostra maestra ci ha fornito una lista di materiali da portare (fogli di tutti i tipi, pennelli, pastelli secchi e a cera, forbici, colla…).
Monica mi piace già nel momento in cui entra in aula. Sorride e saluta allegra, ci osserva tutti, appoggia sulla cattedra due gigantesche borse zeppe
di libri. Si presenta in modo umilissimo (ma sappiamo tutti quante cose fa e cosa rappresenta), poi inizia a darci la sua visione di che cosa significa per lei osservare un albo illustrato, permeandola con una scelta precisa di testi (le borsone a mano a mano si svuotano per finire sui nostri tavoli), riferimenti ad autori ed illustratori e ad esperienze fatte da lei o viste fare negli studi degli artisti. Quando racconta è come ascoltare delle piccole magie che si dispiegano davanti agli occhi, riporto quelle che mi sono rimaste nel cuore.
“I libri vanno consumati con intelligenza: non tutto piace, e non tutto è bello, quinid abbiamo il diritto/dovere di indignarci davanti a un testo che NON è bello. Io però appena ho in mano un albo illustrato, sogno subito cosa poteri farci con i miei bambini (oltre a godermi la storia, ovvio!)”
“L’azione dei libri è sconosciuta e profonda”: non possiamo sapere subito come, quando e quanto la mente di un bambino subirà il fascino di una storia. E in questo sta il bello di presentargliela”.
Queste potrebbero essere le linee guida per chi ha a che fare con gli albi illustrati. Scegliere bei libri, osservandoli per estrarre un ABC della bellezza e cogliere delle idee base, che una volta fatte proprie possono essere replicate, trasformate, rimescolate
(non dimentichiamoci che lo facevano anche gli artisit rinascimentali: copiavano la bellezza!!!). Poi le letture vanno intrecciate con interdisciplinarietà per offrire nuova bellezza.
Il libro è un incontro di mani, mente, occhi, cuore, emozioni, ed è un dialogo. Un dialogo organico tra il testo e l’illustrazione. Un dialogo funzionale tra chi legge e chi ascolta e tra libro e lettore. Qualsiasi dialogo porta confronto e il confronto genera crescita. Il libro illustrato nel suo essere specifico semplifica codici espressivi complessi ed aiuta il bambino che lo legge ad esprimersi. Bruno Munari diceva che un bambino che si esprime è un bambino creativo, e un bambino creativo è un bambino felice. La fantasia, diceva sempre Munari, rappresenta le relazioni che il cervello fa con ciò che conosce. Più conoscenza porta più relazioni e quindi più fantasia.
La bellezza è importante per crescere liberi (diceva Josef Brodskij) e la bellezza viene dalle cose semplici. Michelangelo Buonarroti diceva che “è un’arte per via di levare”. Monica a proposito ci presenta: “Leo, Meo o Teo” di Max Bolliger, “Due amici” di Józef Wilkon, “Leopantera” di Józef e Piotr Wilkon, “La passeggiata di un distratto”, “Un leone a parigi” e “Che cos’è un bambino”di Beatrice Alemagna, “Fiore e spina” di Loretta Serofilli, “Obax” di Andrè Neves, “Filo di fata” e “Il viaggio di Adele”di Aurélia Fronty, “Il flauto del pastore” di Max Bolliger, “Los mil blancos dos esquimales” di M. Matoso,…
La visita guidata alla mostra dell’illustrazione mi lascia a bocca aperta davanti a “Zoo Logico” di Emmanuelle Grundmann, “Alfabeto delle faibe” di Bruno Tognolini”, “La voce dei colori” di Jimmy Liao, “Et pourquoi pas tu?” di Maddalena Matoso, “La gigantesca piccola cosa” di Beatrice Alemagna.
La mattinata ci priva di ogni energia, e dopo un lauto pranzetto in allegria al “Bar Favola”, ci mettiamo al lavoro. Prima di tutto proviamo gli acrilici: conori dalle tinte brillanti che si asciugano in poco tempo e possono essere immediatemente utilizzati per trasformare il foglio bianco in – ! – illustrazione!!!
La fantasia alberga in noi…
… se le diamo il giusto TEMPO. “Creativity requires time” è il titolo di questo graziosissimo video sulla fantasia, scaricabile da you tube all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=VPbjSnZnWP0