suggerimenti per una lettura a luci spente
Qualche settimana fa, una lettrice volontaria NpL ha lanciato l’idea di organizzare una lettura nel parco all’imbrunire. La proposta è stata talmente tanto apprezzata che ha visto coinvolti non solo i suoi figli e i loro amici più stretti, ma anche genitori e compagni di classe (e me, come amica e simpatizzante e “addetta ai lavori”).
Mentre preparavamo l’attività, scegliendo le tipologie di storie da presentare, ha manifestato la sua perplessità in merito al fatto che, pur cercando in ogni modo in Rete, non si trovano notizie circa la gestione di una lettura al buio. Quando nel 2014 mi è stato chiesto di animare le letture per la giornata del risparmio energetico, anche io mi sono trovata spiazzata. E da quel momento ho cominciato a sperimentare…
“Lettura” e “buio” non sono, apparentemente, due soggetti che vanno d’accordo ma questa tipologia di animazione presenta degli elementi speciali da non sottovalutare, sia in fase organizzativa che nello svolgimento.
In questa fase di Emergenza sanitaria, oltre agli elementi classici di difficoltà dell’animazione (il buio o comunque la bassa illuminazione), si sono dovuti sommare anche quelle dovute al rispetto delle norme di sicurezza nel mantenere delle distanze notevoli tra i partecipanti tra di loro e tra loro ed il lettore.
Siamo partite dall’idea che volevamo (dovevamo) usare l’ambiente esterno del parco. Questo ci davava la possibilità di avere un pubblico abbastanza numeroso, ma poneva il problema delle distanze del bambino dal libro e della udibilità della voce del lettore. Abbiamo programamto di trovarci nel luogo stabilito prima del buio vero e proprio, in modo che i bambini avessero la percezione dello spazio nel quale si trovavano e si adattassero anche loro al cambio di luce, vedendo gradualmente lo scendere della notte. Abbiamo chiesto a tutti di portare una pila e una coperta da stendere nel prato (e anche delle felpe, perchè con la discesa del buio arriva anche l’umido della notte…)
Non desideravamo che la lettura si trasformasse in una proiezione e abbiamo scelto di non aver microfoni nè schermo sul quale proiettare il testo. Se avessimo scelto il proiettore, il testo avrebbe potuto essere semplicemente una storia che “ci piaceva”.
La scelta di trovarci prmia del buio, ci ha permesso di animare degli albi illustrati per la prima parte dell’incontro, quando ancora la luce pemetteva di vedere le immagini, e poi testi con alto potere immaginifico, che potevano essere goduti solamente ascoltando la narrazione. Abbiamo scelto testi con inchiostri fluorescenti, in modo che l’attività vertesse sull’uso utile della pila anche durante la lettura e che i bambini potessero essere protagonisti ed esplorare le storie.
Occhi di gatto di Marisa Vestita, Gribaudo, 2015
Il gioco del buio di Hervè Tullet, Phaidon, 2019
Notturno. Ricettario di sogni, Logos, 2013
Il gioco della luce e Il gioco delle ombre, di Hervè Tullet, Phaidon, 2019
e
Ombre di Arnaud Roy, Franco Cosimo Panini, 2010
si prestano invece per una lettura “a proiezione”, essendo stati creati su pagine cartonate ed avendo dei ritagli tra le pagine che possono essere illuminati dalla torcia per proiettare immagini sul muro. Questi tre in particolare sono molto belli se usati come storie della buonanotte e proiettate sui muri delle stanze.
In fase di progettazione, avevamo strutturato l’incontro in modo da dare ai bambini la possibilità di giocare con le pile, pensando che averle in mano potesse consituire una distrazione troppo forte per non puntarle in giro a casaccio o negli occhi del vicino. Non ce n’è stato bisogno.
Nel totale rispetto delle norme di sicurezza, in una fresca serata di fine estate, bambini e famiglie si sono trovati ad assistere ad una performance di ottimo livello, molto ben organizzata.
Divisi in gruppi, i bambini hanno ascoltato le storie, vivendo per un’ora il parco della loro città in un orario inusuale lasciando volare la fantasia, sperimentando l’affievolirsi della luce, la sensazione di freddo, il bagnato della rugiada, il conforto della pila.
E sono sicura che sia rimasta loro in mente anche l’allegria di un gruppo di adulti che si diverte a leggere per loro con amore e passione, e lo fa… anche di notte!
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