Ladra di Libri

“Dicono che la guerra sia la migliore amica della morte, ma debbo dissentire. Per me, la guerra è come un nuovo padrone che pretende l’impossibile. Ti sta con il fiato sul collo, ripetendo senza sosta <Lavora, lavora>.

Tu lavori duro, ti affanni

Il capo però, mica ti dice grazie: esige ancora più impegno da te”

pag. 317

un fotogramma del film – Liesel nella biblioteca del Sindaco

La prima edizione è 2007, Frassinelli lo traduce e lo pubblica con il titolo “La bambina che salvava i libri”, ma è nel 2013, con l’uscita del film tratto dal libro, che Frassinelli ripubblica il testo, con il titolo omonimo “Storia di una ladra di libri”

Non ho visto (ancora) il film, ma questo libro non si dimentica. Finalmente ho scelto di avere tempo per leggere (come direbbe la mia libraia preferita, Irene Greco) e mi ci sto dedicando.

Ho cominciato ad amarlo al secondo paragrafo, quando ho capito la natura del narratore della storia (che non svelerò, anche se temo si capisca dall’assaggio di lettura). Certi passi sono di una normalità sconcertante, che l’autore riesce ad elevare con arguzia e poesia di altissimo livello.

Sono a pagina 365… la tensione cresce… ho grande fiducia nel finale… ma già a questo punto, il libro mi ha regalato tanto

Attraversaspecchi

Fidanzati dell’Inverno (vol. 1), Gli scomparsi di Chardiluna (vol 2.), La memoria di Babele (vol. 3) in uscita il 15 ottobre 2019

Non ricordo di aver atteso con tanta trepidazione nemmeno le uscite mensili dei Manga che leggevo da ragazzina. Un paio di week end di giugno e lueglio mi hanno vista letteralmente assorbita nelle vicende di Ofelia e Thorn e delle Arche…

Non vedo l’ora (con sommo disagio per la mia famiglia, me ne rendo conto) di avere tra le mani il prossimo libro. Lo comprerò? L’idea di aspettare che le mie sedi bibliotecarie di fiducia lo acquistino, lo cataloghino e poi lo mettano a disposizione prefigura un tempo troppo lungo perfino per una lettrice paziente come me…

Storie da giocare

Biblioteca civica di Pocenia

pronti a leggere e giocare

Lo avevo progettato diversi mesi fa, ma prima di oggi non avevo mai avuto la richiesta ‘giusta’ per mettelo in pratica. Ho offerto ai bambini l’opportunità di leggere dei libri di fiabe, proposti in modo non tradizionale. Ho scelto per loro: Il gioco delle favole di Enzo Mari, Il postino delle fiabe (edito anche con il titolo “L’allegro postino“) di Janet e Allan Ahlberg,
Teseo e Arianna di Nicoletta Ceccoli (Editrice Fatatrac, Carte in tavola. Miti e leggende). Ci siamo introdotti nel filo della narrazione con la lettura di Zoom e Re-zoom di Istvan Banyai, due albi senzaparole dove l’autore si diverte ad illustrare delle scene dal particolare al generale. Lo stupore è infinito, come il divertimento a leggerli e rileggerli scoprendo nuovi particolari.

Le poesie contenute in Alfabeto delle fiabe di Antonella Abbatiello e Bruno Tognolini hanno fatto da chiusura al momento di lettura. Ho trasformato il libro in un gioco dell’oca posizionabile sul pavimento e percorribile dalla lettera A (anello) alla Z (zucca) dai bambini, lanciando il dado e muovendosi attraverso le caselle.

La lettura del libro trasformato in gioco ci ha portato al tavolo del laboratorio, dove ho proposto loro una versione rivisitata e ‘mosaicista’ del gioco dei dadi per raccontare le storie. Per chi non li conoscesse, invito ad andare in Internet a cercare le moltissime versioni che esistono.

Immagine correlata
Questa è la versione che mi è stata regalata (grazie, Maria D.!)

Ho donato ai bambini un sacchetto con 20 tessere di mosaico e una tabella che li guidasse nella scelta e nella realizzazione di piccole illustrazioni, in modo che ogni bambino disegnasse i simboli per le sue storie.

personaggi/animali
luoghi
oggetti (magici)
emozioni
azioni
eventi meteo
antagonisti
imprevisto

Una volta scelti e disegnati, il gioco può cominciare. Se si gioca da soli, si può rovesciare su una superficie le tessere create, riordinarle nell’ordine che si preferisce, raccontare la storia iniziando con il classico “C’ERA UNA VOLTA…”. Se si gioca in gruppo, si estrae una tessera e sempre iniziando con il classico “C’ERA UNA VOLTA…” si da il via alla storia. Il secondo giocatore sceglie un’altra tessera e continua sviluppando la trama della fiaba. Ci si alterna così fino all’ultimo dado che servirà a creare il finale della storia inventata. È possibile per tutti i giocatori inventare ulteriori personaggi, situazioni, azioni mentre si racconta…

la creazione dei simboli
ed ora la porto via con me!

La vera regola è che non c’è limite alla Fantasia!

Sogni su misura

Oggi ho proposto per l’ultima volta il percorso dedicato ai Sogni per i bambini delle classi della scuola Primaria. Ho visitato la scuola di Pocenia, e sono stata accolta in modo entusiasta da bambini e docenti.

Tito Lupotti

Ho concluso io percorso, ma ho la sensazione che ci siano ancora dei risvolti che non riesco ancora a padroneggiare. E’ come se la strada che ho percorso fino qui leggendo con i bambini, voglia portarmi oltre: le storie sono infinite, ma gli incontri sono terminati, e senza la materia prima per la sperimentazione non mi sembra che ci sia la possibilità di farlo.

La voliera d’oro

I libri che ho scelto per il percorso si sono dimostrati perfetti per la fascia d’età che ho incontrato: ogni sogno raccontato ha avuto la sua storia. Sono però mancati: dei testi per il sogno di trasformarsi in un altro animale, per il sogno di volare e per il sogno di diventare degli atleti.

Ricettario di sogni

La modalità di svolgimento sono state apprezzate da tutti, anche dai bambini con piccoli e grandi problemi di attenzione. La mia più grande soddisfazione è stata poter dare voce alle storie ed essere ascoltata per un’ora intera senza alcuna interruzione o momento di difficoltà anche da un bambino autistico. Al termine della lettura lui era molto felice e la sua maestra particolarmente orgogliosa.

Grazie a tutti, buone letture e buona fine anno!


Bologna Children’s Book Fair 2019

Ingresso e spazio illustratori

Finalmente quest’anno sono tornata a visitare la BCBF, dopo qualche anno di assenza, a causa di una progettazione poco lungimirante dei vari impegni. Mi è piaciuto particolarmente l’allestimento della sezione degli illustratori, con degli angoli di lettura ed esposizione davvero invitanti.

Come questo:

Una serie di comode panchine per sedersi e concedersi un momento di lettura

Ho osservato che è sempre più ampio lo spazio dedicato agli illustratori non ancora famosi, giovani e meno giovani provenienti da scuole di tutto il mondo… pareti fitte di stampe, disegni originali, commenti attaccati il primo giorno in attesa di essere staccati e presi in visione…

Ho trovato una soluzione azzeccata dividere a metà tra un padiglione e l’altro le case editrici italiane, in modo da “costringere” l’utenza ad attraversare anche gli spazi delle case editrici europee. E’ stato bello torvare l’AKI nel padiglione dedicato a Giappone e Cina, in un luogo dove poter dialogare insieme.

Lo stand dell’Associazione Italiana Kamishibai
Un dettaglio della parete allestita con i kamishibai. Sul tavolino in basso, è pronto l’allestimento per giocare al kamishibai con il teatro delle ombre

Alcuni stand erano particolarmente accoglienti e caratterizzati in modo particolare. L’Ippocampo Junior, che stava presentando la sua versione de “Il giardino segreto”, era allestito come un piccolo giardino

Sempre curati ed accoglienti gli stand di Mondadori, Minibombo e Corraini

Ma la vera scoperta per me è stata imbattermi in alcune edizioni che, ad una prima occhiata, sembravano riprese dai progetti di Bruno Munari per l’editore Corraini. In realtà, tutto è nato da un whatsapp che ho ricevuto dalle mie colleghe in visita alla BCBF due giorni prima.

Ho ritrovato lo stand dell’editore “ACCIPICCHIADesign”, e sono riuscita a scambiare quattro chiacchiere il designer autore dei libri esposti: Mauro Bellei. Mi ha letto “Pop-op: cugino del pop-up”, che mi ha ricordato molto le carte di Munari e i flag book giapponesi. Gli “Sporcabili del 900” sono delle meravigliose tavole per fare storia dell’arte e frottage con i bambini. In ultimo mi ha presentato “Sherlock dei sassi”, una delle sue ultime produzioni sull’uso dei sassi. E’ stato un piacevole incontro e scambio di idee, e da oggi in poi mi terrò informata circa il suo lavoro pregresso e futuro.

Un grazie particolare ad Elena C: lei sa perchè!

Rientro a casa con un trolley pieno di belle storie. A rivederci al prossimo anno!

Libri in simboli

Serata di formazione presso L’Associazione La Nostra Famiglia di Pasian di Prato (UD).

L’editoria per bambini e ragazzi ha lavorato duramente negli ultimi 10 anni per offrire ai giovani lettori dei prodotti di qualità. C’è un campo che richiede ancora più impegno e ancora più dedizione. E’ ai più sconosciuto, perchè fino a qualche anno fa l’editoria si dedicava alla progettazione di storie e racconti per i bambini normodotati, con i canoni classici dell’albo illustrato.

I bisogni educativi speciali dei bambini con qualche difficoltà in più a leggere le immagini e/o ad affrontare in autonomia la lettura di un testo con qualche complessità, offrono all’editoria un nuovo campo per mettersi in gioco. Con risultati non sempre illuminanti.

Questo pomeriggio ho avuto l’opportunità di partecipare ad un gremito corso di formazione, dove c’erano solo due bibliotecarie e moltissimi educatori e genitori. Ho scoperto la storia deli Libri in Simboli (gli IN-Books, gli Adapted Books e i Libri Personalizzati), ho scoperto di essere assolutamente ingnorante circa i vari tipi di alfabeto con i quali vengono scritti, ho scoperto che ci sono dei programmi più o meno gratuiti per crearli.

Leggerli diventa complicato, nel momento in cui l’editoria ha pensato a tradurre il testo in modo inefficace (troppo complesso o con termini che non appartengono al vissuto del bambino): perchè proporre il Diario di Anne Frank o i Promessi Sposi in simboli?

I gruppi di lavoro che si stanno adoperando per la creazione di questo tipo di produzioni devono affrontare degli ostacoli: è possibile una standardizzazione? L’approccio al libro perogni bambino e ragazzo è personale ; l’approccio al codice usato per scriverlo, no.

Poer ora la soluzione migliore resta valutare la produzione esistente e scegliere il testo migliore caso per caso, produrre dei Libri Personalizzati (rendendo il bambino “autore” del libro) e avere fiducia nel futuro. Lavoro non ne manca, persone che si dedicano con mente e cuore, nemmeno.

Diversi esempi di libri in simboli; al centro le tavole per comunicare: ad ogni colore è associata una gamma di gesti o azioni; la scatola-libro

Sogni su misura

Ho dedicato i mesi di novembre e dicembre alle letture per i ragazzi delle classi quarte e quinte della scuola primaria delle biblioteche del Sistema del Medio Friuli.

Ho incontrato bambini attenti e responsivi che si sono messi in gioco con me condividendo i loro sogni in forma anonima sui ritagli di carta. Una volta trasformati in forma cartacea, venivano consegnati ad un sacco (perchè nella vita è importante coltivare un sacco di sogni) e letti ad alta voce (senza commenti nè giudizi) creando un gioco in cui una delle storie narrate nei romanzi riusciva a dar consistenza e speranza a quello che era espresso nei foglietti, attraverso le testimonianze dei protagonisti reali o immaginari.

I sogni della classe quinta di Mortegliano

Ci siamo immersi nell’oceano con Sylvia Earle e abbiamo incontrato Uma; in una corte misteriosa dell’Oriente abbiamo spiato Valentina (la Principessa di Sangue!); Pietro Corvo nella Torino del 1800. Siamo diventati i protagonisti del Ricettario di Sogni, abbiamo avuto tra le mani una borsa piena di milioni di dollari caduta (per sbaglio?) da un treno… Tutti questi protagonisti ci hanno svelato quali erano i loro segreti e come li hanno realizzati (o visti cambiare in favore di qualcosa di meglio)

Abbiamo mostrato i nostri sogni e, forse, de-siderato quelli degli altri… è stato un lungo percorso, fatto insieme tra bambini, insegnanti e adulti:

ringrazio Gianni e Martina che, in un anno molto complesso per la loro biblioteca, sono riusciti ad organizzare gli incontri. Grazie a tutte le bibliotecarie per la pazienza e la disponibilità (in ordine alfabetico): Arianna, Eva, Lieta, Michela e Veronica!