Esattamente un mese fa, avrei dovuto riprendere le attività di animazione del libro con le scuole e le biblioteche che ne avevano fatto richiesta. Se in un primo tempo noi operatori coinvolti speravamo ottimisticamente che la situazione di emergenza sanitaria sarebbe stata contenuta e si sarebbe risolta in poco tempo, ora dobbiamo ricrederci.
Sto pensando a metodi alternativi per raggiungere docenti e bambini e svolgere le attività programmate.
Comparire in un filmato e filmarmi mentre leggo, ma soprattutto imparare a fare dei buoni filmati da condividere in privato con i docenti degli istituti scolastici potrebbe essere la soluzione. Ci proverò.
Oggi ho proposto per l’ultima volta il percorso dedicato ai Sogni per i bambini delle classi della scuola Primaria. Ho visitato la scuola di Pocenia, e sono stata accolta in modo entusiasta da bambini e docenti.
Ho concluso io percorso, ma ho la sensazione che ci siano ancora dei risvolti che non riesco ancora a padroneggiare. E’ come se la strada che ho percorso fino qui leggendo con i bambini, voglia portarmi oltre: le storie sono infinite, ma gli incontri sono terminati, e senza la materia prima per la sperimentazione non mi sembra che ci sia la possibilità di farlo.
I libri che ho scelto per il percorso si sono dimostrati perfetti per la fascia d’età che ho incontrato: ogni sogno raccontato ha avuto la sua storia. Sono però mancati: dei testi per il sogno di trasformarsi in un altro animale, per il sogno di volare e per il sogno di diventare degli atleti.
La modalità di svolgimento sono state apprezzate da tutti, anche dai bambini con piccoli e grandi problemi di attenzione. La mia più grande soddisfazione è stata poter dare voce alle storie ed essere ascoltata per un’ora intera senza alcuna interruzione o momento di difficoltà anche da un bambino autistico. Al termine della lettura lui era molto felice e la sua maestra particolarmente orgogliosa.
è da molto tempo che mi propongo di ritagliare e costruire un kamishibai che rispecchi le dimensioni di quello che propone la casa editrice Artebambini. Il mio papà quest’anno ha troncato nettamente questo proposito, agevolandomi.
Si apre così la possibilità di nuove sperimentazioni