#io rispetto, io amo 2024

parte 4 – Conclusioni

Dulcis in fundo, l’ultimo intervento di animazione ha portato alla migliore sintesi che mi sia capitato di ascoltare. Premetto che questo gruppo classe manifestava interesse ed un empatia nei confronti reciproci, molto probabilmente aiutati da una buona predisposizione d’animo e da un gruppo di maestre che li avevano stimolati ad impegnarsi con costanza in questo atteggiamento.

Ecco la sua rappresentazione, che si inizia a leggere a partire dal basso.
Abbiamo litigato con un compagno, siamo pieni di rabbia. Più pensiamo a quello che ci ha fatto, più la rabbia diventa odio. Poi però quando sbolliamo arriva anche la tristezza, perchè magari il nostro compagno non ci vorrà più parlare o non vorrà accettare le scuse o non vorrà scusarsi lui per primo. E allora arriva la paura. Poi però ci scusiamo, lui va per la sua strada e io per la mia, ci dimentichiamo, siamo distratti da altre cose. Poi ci ripensiamo e siamo sereni di aver fatto pace. Accettiamo la nostra rabbia, il nostro litigio e le scuse e poi proviamo interesse perchè scopriamo che con quel compagno/compagna alla fine stiamo bene.

L’applauso spontaneo è partito da tutto il gruppo, maestre e bibliotecari compresi.

Questo gruppo ha compreso ed interiorizzato meglio di altri che il rispetto è un sentimento (accettazione), che è uno degli otto sentimenti di base. Possiamo costruirlo ed educarlo secondo i nostri valori, le nostre abitudini culturali, il credo religioso. Allo stesso modo possiamo sbarazzarcene, umiliando gli altri e usando altri strumenti che distruggono il dialogo e la felicità tra gli uomini.

A voi l’eredità di questo lavoro.

Un lavoro ben fatto, ragazzi.

Grazie.

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