Ammetto che la quarta giornata regionale di formazione ha leggermente deluso le mie aspettative, o forse ero pronta ad ascoltare chissà quali parole rivoluzionarie… La giornata prevedeva una prima parte in cui l’uditorio poteva scegliere tra quattro seminari, ed una seconda parte che vedeva la lectio magistralis di Marie-Aude Murail dal tema “Plus on lit, plus on grandit” (più leggi, più cresci).
Il seminario con Giovanna Zoboli non è stato illuminante, probabilmente anche grazie alla sua difficoltà a relazionare davanti ad un grande pubblico. Mi aspettavo di ricavarne degli strumenti nuovi di azione durante le animazioni, invece… Dal suo intervento si evinceva la profonda cultura che la porta ad osservare la realtà editoriale, ma la mancanza della condivisione con l’uditorio di un apparato iconografico ha spiazzato… oppure, leggendola in positivo, ha volutamente lasciato dentro di noi la curiosità di andare a ricercare le poche immagini citate, nella speranza di incappare in altri esempi con lo stesso criterio di ricerca. Ciò che resta del suo intervento sono le citazioni dei libri ( Giovanna Zoboli non legge in modo appassionate), e il concetto che per leggere e comprendere un albo illustrato ci vogliono un sacco di competenze: quali esse siano e come si possano acquisire, ci è rimasto sconosciuto.
Il mistero e la grazia di Marie-Aude Murail (e della sua traduttrice), ha riproposto durante la lectio magistralis delle idee universali (leggere ad alta voce i bambini a casa e ascuola, leggere prima di addormentarsi, leggere di tutto, leggere libri di carta che i bambini possono toccare per stimolare la loro fantasia, il linguaggio, il gusto per la narrazione e il gusto per la bellezza delle immagini) . Chi tra i bibliotecari coinvolti nel progetto ha seguito anche il suo intervento in mattinata, quando l’autrice ha incontrato i ragazzi, ha detto che è stata contenutisticamente molto più interessante. Magari si diverte molto di più ed è più sè stessa in un dialogo aperto con i ragazzi (l’intervento del pomeriggio invece era già stato scritto). La parte migliore è stata la condivisione delle sue esperienze di lettrice, e desidero riportarle qui. “per avere la voglia di leggere, il bambino devev vedere la madre e il padre leggere. se padre e madre non leggono, tocca all’insegnante trasmettere quella passione. Il bambino devev capire che la lettura non è un’occupazione puerile, ma è importante per diventare grandi. La mia passione è cresciuta con due lettori controversi. Mia madre, leggeva tutti i romanzi fino alla fine “Altrimenti come fai a sapere che cosa voleva dire l’autore?”. Mio padre invece aveva libri dappertutto e appena coglieva l’idea di che cosa l’autore voleva trasmetter, e chiudeva il libro“. Marie-Aude racconta di aver salvato tutti i libri del padre dopo la sua morte ed saverli portati in una casa in campagna. ha ritrovato così suo padre ed anche i testi che lui le aveva prestato durante l’adolescenza. “Per me il libro in formato cartaceo è il formato perfetto, per la lettura profonda. ha solo sè stesso da offrire. Da solo non ce la fa ad allontanare la TV o il cellulare, ma permette un rapporto esclusivo tra lui e il lettore. E’ un habitat dove vivono entrambi. Quando il lettore apre un libro, sottoscrive un contratto: il libro ti promette di essere solo con te. Solitudine, immersione, prendere la distanza e riflettere, testa a testa con l’autore. In lettura profonda. Fruscio. Sospiri nel sielnzio. E il ‘grazie’ quando chiudo un libro appena terminato e lo appoggio sul cuore…E così, scelgo di dare l’esempio e di non predere mai la speranza. Perchè solo colui che legge può trasmettere il gusto di leggere”
Speriamo quindi che continui ad avverarsi lo splendodo rapporto tra Marie-Aude e la scrittura, ed anche l’augurio che Marie-Aude Murail ha invocato per me tramite il suo autorgrafo sulla mia copia di Miss Charity
“A Silvia, che la vita sia sempre all’altezza del tuo entusiasmo”
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